martedì 2 giugno 2009

CAMORRA, TORRE DEL GRECO: ISIDORO DI GIOIA STA MEGLIO E RACCONTA DI AVER FERITO UNO DEI KILLER A PUGNI

Sta meglio Isidoro di Gioia, 27 anni, ferito nell'agguato nel quale l'altra sera è stato ucciso suo padre Gaetano, 54 anni, reggente del clan Falanga da quando suo cognato Giuseppe è finito in carcere. Sta meglio ed ha raccontato alla polizia di essere riuscito a ferire uno dei sicari: a pugni e con una sportellata perchè all'altro si era inceppata la pistola. Quello di Di Gioia è un clan storico della camorra di Torre del Greco, di quelli passati dal contrabbando di sigarette al traffico di droga, alle estorsioni. Da due anni era rientrato in città, dopo il carcere, Gaetano Di Gioia, e da allora usciva poco. Era in macchina, con il figlio, nel centro vecchio di Torre del Greco, quando sicari in motocicletta si sono avvicinati ed hanno sparato. il figlio, colpito anche lui, ha continuato a guidare fino all'ospedale. Inutilmente.
Dall'uscita dal carcere i Di Gioia avevano in mano le redini del clan. E tutti gli uomini del gruppo avevano un tatuaggio, un simbolo di appartenenza, lo stesso che è sulla spalla di Isidoro: frateme, cioè mio fratello Gaetano,e frateme Isidoro. Ma il clan del tatuaggio come lo chiamano da queste parti era in difficoltà, a causa di una scissione. Come è avvenuto per Scampia anche a Torre a sgomitare erano i giovani, meno che trentenni, che volevano prendere il posto dei vecchi boss. E quello di domenica potrebbe essere un episodio del regolamento dei conti

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