Dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ricevo e pubblico la nota stampo che riguarda il sequestro di una statua romana a Cicciano:
L’opera, di straordinaria bellezza, ha subito nel tempo vicende alterne. Le prime notizie della sua esistenza risalgono al 1940, quando fu fortuitamente rinvenuta nel sottosuolo in un fondo agricolo di Cicciano. Solo nel 1975 la statua venne “censita” dalla allora soprintendenza alle antichità che ne affidò temporaneamente la custodia e l’onere della conservazione ad un cittadino residente nello stesso comune. Dopo oltre trent’anni, il reperto, che riproduce la figura di un barbaro e che apparteneva con ogni probabilita’ ad un mausoleo funerario di epoca imperiale romana, è stato individuato tra quelli maggiormente rappresentativi della realtà storica del territorio e quindi prescelto per essere esposto nel museo archeologico di Nola. Nonostante ripetute richieste di restituzione rivolte dalla soprintendenza archeologica partenopea all’attuale detentore, la statua non è stata mai riconsegnata allo Stato cui, a norma di legge, appartiene di diritto. A questo punto si è reso necessario l’intervento del nucleo specializzato dell’arma che, delegato dalla magistratura nolana, ha provveduto al sequestro della statua, rinvenuta all’esterno di un’abitazione e collocata, ad ornamento della stessa, in una contesto tale da creare non poche preoccupazioni per la sua integrità, poichè esposta agli agenti atmosferici che ne stavano determinando un lento ed inesorabile degrado.
L’opera è stata quindi trasportata presso il museo nolano, ove è già presente una statua “gemella” per soggetto e dimensioni oltre che per la raffinata qualità dell’esecuzione.
Il recupero del reperto archeologico, rappresenta l’ennesima attività finalizzata a restituire alla collettività quelle che rappresentano indelebili testimonianze del nostro passato nella fervida convinzione, che da quarant’anni ispira l’operato dei carabinieri del comando tutela patrimonio culturale, che solo attraverso il ritorno al contesto originario tali opere possano esprimere pienamente il proprio significato scientifico ed “emozionale”.
E proprio alla quarantennale attività del comando tutela patrimonio culturale è dedicata la mostra “archeologia che ritorna” che fino al prossimo 30 settembre, attraverso l’esposizione nelle sale dell’appartamento storico di Palazzo reale in Napoli dei più importanti e rappresentativi reperti archeologici recuperati e restituiti ai loro contesti originari dai carabinieri del t.p.c., si prefigge lo scopo di fornire ai visitatori una sintesi significativa dell’impegno che il comando ha profuso sin dalla sua istituzione (risalente all’anno 1969) per la tutela del patrimonio culturale ed archeologico dello stato.
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