Destinatari dei provvedimenti sono:
- Cosimo Migliore, geometra in servizio presso il Settore Urbanistica della Regione Campania;
- Antonio Scarpati, titolare di una nota ditta di traslochi con sede in Castelvolturno indagato per “riciclaggio di assegni”.
L’indagine -come spiega la Procura di Napoli in una nota firmata dal procuratore Capo Giovandomenico Lepore che qui di seguito riporto integralmente - che ha preso avvio dalla denuncia sporta da un imprenditore titolare di una ditta con sede in Pomezia (RM), operante nel settore della costruzione di strutture prefabbricate ad uso commerciale, il quale, dopo aver acquistato un terreno nei pressi dell’uscita autostradale di Santa Maria Capua Vetere, nell’anno 2006 aveva presentato una domanda di permesso a costruire per l’edificazione di un fabbricato da destinare alla catena commerciale EUROSPIN.
L’attività investigativa, condotta mediante indagini tecniche e riscontri documentali, ha consentito di accertare che:
- il geometra, MIGLIORE Cosimo, in servizio presso il Settore Urbanistica della Regione Campania (Ufficio preposto alla prima istruzione delle pratiche relative alla costruzione di strutture da adibire alla grande distribuzione), agendo in concorso con il fiancheggiatore del clan dei casalesi, GAGLIARDI Ignazio, si faceva consegnare dall’imprenditore 50.000 Euro (suddivisi in diversi assegni), millantando che la somma era necessaria a “comprare” alcuni consiglieri comunali di Santa Maria Capua Vetere per agevolare il rilascio della concessione edilizia; inoltre, a costruzione iniziata, i due tentavano di farsi dare dall’imprenditore altri 80.000 Euro, motivando tale successiva richiesta di denaro con la necessità che l’imprenditore si “mettesse a posto” con il clan dei Casalesi;
- il titolare della ditta LA PRECISA traslochi, SCARPATI Antonio, riciclava tre degli assegni (dell’importo complessivo di Euro 25.000) cosnegnati dalla vittima ai suoi estorsori, versandoli in favore di prestanomi al fine di ostacolare il collegamento dei titoli di credito, strumentalizzando la propria attività commerciale.
La vicenda, dunque, sviluppatasi in un contesto caratterizzato da forte pressione mafiosa sul territorio, ha evidenziato che il geometra ed il fiancheggiatore del clan, con particolare maestria criminale, hanno avuto gioco facile nel rappresentare all’imprenditore di trovarsi in un ambiente caratterizzato da una penetrante doppia intimidazione, innanzitutto quella della pubblica amministrazione (l’imprenditore rivelava al pubblico ministero che egli era al corrente che in certe zone occorre pagare prima i funzionari pubblici e poi la camorra!), e quella tipicamente mafiosa, ove la condizione di assoggettamento e di omertà promananti dal sodalizio camorristico pervade tutto l’andamento economico lecito ed illecito della zona.
I due indagati hanno così indotto la vittima dapprima a pagare 50.000 Euro per “oliare i meccanismi” per un agevole rilascio della pratica edilizia (il Gip definisce il fenomeno come “traffico di influenze illecite”); successivamente, quando l’imprenditore si era reso conto che nonostante il pagamento l’iter burocratico della stessa non era nemmeno stata avviato e con l’ausilio di suoi tecnici di fiducia era riuscito ad ottenere il permesso di costruire, gli hanno rappresentato che il fattore condizionante dell’intera operazione era la camorra, cui gli stessi indagati avevano dovuto versare, a loro dire, la somma di 50.000 Euro inizialmente corrisposta dall’imprenditore, tanto che si procedeva ad una ulteriore richiesta di 80.000 Euro, necessari per non subire ritorsioni sul cantiere.
A questo punto l’imprenditore si rivolgeva ai carabinieri presentando denuncia.
Va infine evidenziato che LA PRECISA Traslochi ha sede in Castelvolturno ed in data 14 ottobre 2008 nei suoi locali fu trovato un arsenale a disposizione del gruppo di fuoco di Giuseppe SETOLA.
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