lunedì 15 settembre 2008

CONTRAFFAZIONI ALIMENTARI:ATTENZIONE AI PRODOTTI CHE ARRIVANO DALLA CINA. TROPPO CARICHI DI PESTICIDI E SOSTANZE TOSSICHE.

Due bambini sono morti in Cina a causa del latte contaminato mentre sono più di 1200 i piccoli che si sono ammalati per questo motivo. 53 di loro sono gravi. Questo è uno degli aspetti per i quali la Cina non è solo il Paese dal quale viene il 58 per cento degli oltre 79 milioni di articoli contraffatti sequestrati nell'Unione Europea nel 2007, ma anche il Paese che ha ricevuto dall'Unione Europea il maggior numero di notifiche per l'esportazione di prodotti alimentari contaminati dalla presenza di micotossine, salmonella e additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge. Lo ha affermato la Coldiretti sulla base della Relazione sul sistema di allerta comunitario per alimenti e mangimi nel 2007, in riferimento ai casi di neonati morti ed ammalati in Cina per calcoli renali per aver consumato latte in polvere contaminato dalla melamina, un composto usato nella plastica, nei fertilizzanti e nei prodotti di pulizia. Il latte in polvere contaminato è dunque solo l'ultimo caso che getta un ombra sulla campagna di immagine sulla sicurezza avviata dal Governo cinese dopo la messa sotto accusa per i rischi alla salute di dentifrici, alimenti per animali domestici a causa della presenza irregolare di melamina tossica, anguille, pesce gatto, ma anche succhi e conserve con pericolosi additivi. Nel Paese asiatico si è registrato un aumento del 27 per cento delle morti per avvelenamento da cibo nel 2007, rispetto all'anno precedente e le autorità sono intervenute con il ritiro delle licenze per la produzione a centinaia di industrie alimentari per problemi legati alla sicurezza.
Nel 2007 - sottolinea la Coldiretti che ha firmato di recente un protocollo con i Carabinieri del Nas - sono quasi triplicate le importazioni di pomodoro concentrato dalla Cina per un quantitativo che equivale a circa un quarto dell'intera produzione di pomodoro coltivata in Italia. Se il pomodoro in scatola rappresenta circa un terzo del valore delle importazioni nazionali con un quantitativo di 140 milioni di chili, dalla Cina - precisa la Coldiretti - arrivano anche aglio, mele e funghi in scatola. Di fronte all'estendersi dell'allarme sui rischi dei prodotti cinesi occorre immediatamente - conclude la Coldiretti - estendere l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti per favorire i controlli, permettere l'immediato ritiro dal mercato dei prodotti eventualmente pericolosi e garantire così la sicurezza dei cittadini.

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