martedì 23 giugno 2009

SCOPERTA DALLA TENENZA DI CAVA DE’ TIRRENI UN GIRO DI USURA ED ESTORSIONE: DENUNCIATI 4 RESPONSABILI

Sicuramente l'usura è un reato abietto: i Finanzieri hanno scoperto un giro di prestiti con interessi altissimi a Cava de'Tirreni. Quello che segue è il comunicato stampa dell'operazione.

L’intensificazione del controllo economico-finanziario del territorio disposta dal Comando Provinciale e dal Gruppo di Salerno ha consentito ai finanzieri della Tenenza di Cava de’ Tirreni di mettere a segno una nuova importante operazione contro la piaga dell’usura che affligge la nostra Provincia, condotta sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Salerno Vincenzo Senatore.
La denunzia di un imprenditore, con attività in loco fino a quando è stato costretto a lasciarla ed emigrare per cercare lavoro, ha messo gli investigatori e la magistratura nelle condizioni migliori per far partire tutta una serie di complessi accertamenti e articolati riscontri, dai quali è emerso che gli indagati si sono dedicati in via sistematica, continuativa e professionale a prestiti di denaro a tasso di usura nei confronti del malcapitato e, probabilmente, di altri commercianti o privati, per cifre assai variabili a seconda dei casi e a tassi d’interesse “personalizzati”, ma sempre largamente superiori ai limiti di legge, poiché sfioravano anche il 50% annuo.
Le indagini hanno portato alla luce un frenetico giro di denaro e altri titoli bancari di vario genere, come assegni e cambiali.
Il metodo utilizzato, scoperto dai finanzieri, è il prestito di denaro da parte di soggetti a imprenditori in stato di difficoltà, «agganciati» utilizzando canali «non ufficiali», attraverso:
· la contestuale ricezione di assegni postdatati e/o di cambiali per importi perfettamente equivalenti a quelli anticipati a titolo di prestito (per eludere attività di indagine e simulare la restituzione di un normale prestito tra conoscenti);
· la ricezione delle maggiorazioni per gli interessi a mezzo assegni già compilati e posdatati o cambiali, per importi con interessi oltre il tasso di usura.
Di fronte alle difficoltà e ai ritardi di onorare i prestiti, ammontanti con gli interessi a diverse centinaia di migliaia di euro, puntualmente non sono mancate le minacce di morte anche verso familiari della vittima.
Le operazioni, particolarmente laboriose in ragione dell’ampiezza del giro delle attività illecite e del notevole lasso di tempo considerato (dal mese di gennaio del 2000 al mese di dicembre del 2006), hanno permesso di scardinare uno strisciante e infido sistema di prestiti tra la città metelliana e l’agro nocerino, da parte di gente priva di qualunque scrupolo a danno di persone in stato di bisogno.
Gli indagati M.G., P.L., R.G. e R.C. conoscenti diretti della vittima, rischiano diversi anni di reclusione, oltre all’aumento di pena previsto per le aggravanti del caso e a congrue multe.
La stretta sinergia tra Guardia di Finanza e Autorità Giudiziaria indica la forte volontà delle Istituzioni di raccogliere l’allarme sempre più pressante che si leva dalla società, dalle associazioni, dalle categorie imprenditoriali e professionali per ristabilire la legalità e diffonderne la cultura.

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