K.I.G. di anni 28 e A.I.V. di anni 20, passati il controllo doganale, pensavano di averla fatta franca, maFinanzieri di Aversa con la collaborazione del Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata di Bologna e delle unità cinofile, li avevano individuati. Appena fuori dall’aeroporto partenopeo, i due “mulos”, termine utilizzato dalle organizzazioni sudamericane per indicare i corrieri di sostanza stupefacente, sono stati intercettati dai militari del Corpo che rinvenivano all’interno dei bagagli personali due macchine per la lavorazione della pasta “fatta in casa”, unitamente a pochi effetti personali.
Insospettiti dall’insolito souvenir, i due bulgari sono stati accompagnati alal Caserma della Finanza di Aversa e lì è stato approfondito il controllo. La droga era all’interno dei 4 cilindri metallici che componevano i macchinari: sostanza stupefacente risultata pari a circa 7 chili e mezzo di cocaina. La sostanza aveva un tale grado di che, immessa sul mercato locale, avrebbe permesso di conseguire ricavi per un valore di oltre un milione e mezzo di euro.
I due trafficanti sono stati associati rispettivamente presso le Case Circondariali di Poggioreale e Pozzuoli.
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