venerdì 3 aprile 2009
"SONO STATO UN NUMERO", LIBRO DI ROBERTO RICCARDI, CARABINIERE E GIORNALISTA, CHE SPIEGA L'OLOCAUSTO ATTRAVERSO LA VITA DI ALBERTO, 15ENNE INTERNATO
Una storia vera e tragica come l'Olocausto. "Sono stato un numero", di Roberto Riccardi, è una storia bella e intensa come il cuore dei suoi personaggi. Il libro, edito da Giuntina, sarà presentato domani alle 18 nell'azienda "Le Tore" di Massa Lubrense, in penisola sorrentina. L'iniziativa rientra nel progetto "Scrittori in campagna", organizzato dalla rivista letteraria "Leggere: tutti", in collaborazione con Agrietour-Salone nazionale dell'agriturismo. A presentare il volume, uscito di recente, sarà lo stesso autore, ufficiale dei carabinieri e giornalista. Il tema del razzismo, dell'Olocausto e dei campi di concentramento si snoda nel libro attraverso il racconto dalla vita di Alberto Sed, 15 anni, che nel 1944 diventa ad Auschwitz il numero A-5491. Con uno stile semplice ma efficace, l'autore racconta che Alberto fu catturato in un magazzino dove la famiglia si era nascosta, e dopo un breve periodo nel centro di raccolta di Fossoli, fu messo a forza su un treno piombato e condotto a Birkenau, il campo peggiore del comprensorio di Auschwitz. La madre e la piccola Emma, di nove anni, furono uccise il giorno stesso dell'arrivo a Birkenau, perchè la prima selezione le giudicò "inabili al lavoro" e le destinò al gas. Gli altri familiari superarono la prova, ma qualche mese più tardi la sorella Angelica fu sbranata dai caniaizzati contro di lei dalle SS per un sadico divertimento. Poi fu il turno dell'altra sorella, Fatima, sottoposta in quel lager "a esperimenti così crudeli esperimenti che seppur viva da quell'orrore non si è mai più ripresa". Solo Alberto sopravvive ad Auschwitz. A distanza di oltre 60 anni, le intense pagine di Riccardi trasmettono dell'esperienza di quel ragazzo passato, affetti, coscienza e dignità, aprendo insieme uno squarcio sulla storia milioni di persone che il secolo dei lager ha portato via con sè ma non ha cancellato. E questo libro, viaggio nella memoria passata ma anche presente, è un piccolo-grande contributo per non dimenticare.
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